a cura di: Veronica Remordina
16/04/2018
Tutti i genitori desiderano che i
loro figli sviluppino una buona e sana autostima, perché ormai è risaputo,
nutrire una buona e sana stima di sè apre le porte alla soddisfazione e alla
felicità personale. L’autostima è uno dei pilastri su cui si fonda la
motivazione del fare e dell’agire, che sappiamo sono pura energia per il
benessere. I bambini dotati di una sana autostima, in generale, vantano
maggiore successo scolastico, hanno minori problemi comportamentali e soffrono
in misura minore di depressione.
Ma quindi cos’è l’autostima?
L’autostima può essere definita come l’opinione che una persona ha su
stessa, sul suo valore, sul definirsi un essere degno di considerazione,
riguarda anche la fiducia sulle proprie potenzialità e quindi sulla riuscita
personale. E’ la stima del valore che ognuno dà a sé stesso. Ciò viene spesso
confuso con il valore dato dal mondo esterno, dai giudizi, dalle opinioni delle
altre persone. Nulla di più sbagliato, l’ AUTO – STIMA, proprio come suggerisce la parola, proviene da sé stessi,
ed è rivolta a stessi. L’autostima che una persona nutre nei propri
confronti può variare col tempo, ciò significa che in qualsiasi momento della
propria vita essa può essere arricchita e nutrita.
Come si sviluppa l’autostima nei bambini?
Il modo migliore affinchè un
bambino nutra una buona stima di sé, è quello di accumulare esperienze, e a
seguito di queste esperienze di accumulare successi, e a seguito di questi
successi di voler agire ancora e ancora andando a costruire l’idea di essere
una persona efficace e di valore.
È infatti grazie all’esperienza che un bambino mette in gioco le sue
forze e, vittoria dopo vittoria, trae soddisfazione dalle sue riuscite
e inizia a considerarsi una persona di valore. A differenza di quanto spesso si creda, non è tanto il ripetere ad un
bambino quanto è bello, bravo e intelligente a nutrire la sua autostima, quanto
invece concedergli la libertà di agire e di fare le sue esperienze in piena
autonomia. Perché ogni piccolo successo, per un bambino, lascia un segno
emotivo molto forte in lui, che lo spinge ad essere aperto e curioso verso il
mondo e a mettersi in gioco cercando nuovi successi. Raggiungere le sue piccole
e grandi mete, non fa altro che nutrire la sua autostima personale. In questo
ci aveva visto giusto Maria Montessori, che ancora prima dei numerosi studi
scientifici sull’argomento aveva applicato questo approccio con i suoi bambini.
Avere una buona e sana autostima rende i bambini più sorridenti e felici, li
rende più sicuri nelle loro azioni, li mette nella condizione di affrontare con
coraggio le sfide quotidiane, di scegliere in autonomia e di assecondare le loro passioni, di sentirsi più
autonomi da un punto di vista comportamentale ed emotivo.
Ecco allora 3 comportamenti da
evitare se vuoi che tuo figlio sviluppi una buona e sana autostima:
Se lo stai facendo, smettila di sottolineare ogni suo errore!
Mettiti nei suoi panni, nessuna
persona amerebbe sentirsi ripresa per ogni errore che commette. Sottolineare
continuamente i suoi errori non fa altro che nuocere alla sua autostima, perché
gli errori evidenziati, dalle persone a cui vuole più bene, lo mettono in
stress. Il modo migliore per spronarlo in maniera adeguata è quello di
utilizzare feedback utili ed efficaci (ne parlo in questo articolo).
Stop ai sensi di colpa!
Quando un bambino fa qualcosa che
viene reputato sbagliato, a volte, si fa leva sul suo senso di colpa con frasi
del tipo: “così mi rovini l’esistenza”, “per colpa tua è successo…”, “mi farai
impazzire”, “hai fatto piangere tuo fratello”. Il senso di colpa, ancora vivo
nella nostra società attuale, è in realtà un retaggio che viene dal passato e
dal mondo religioso. Purtroppo educare facendo leva sul senso di colpa, dà
l’illusione di ottenere facili risultati nel breve termine, in realtà il
rovescio della medaglia è che mina profondamente la stima che un bambino ha su
di sé.
Evita di reprimerlo in pubblico o davanti ai suoi amici
Ricevere rimproveri pubblici fa sperimentare un forte senso di umiliazione da parte dei bambini, e questo non fa altro che bloccare le loro azioni sul nascere. Se un bambino è convinto che di fronte ad una sua sconfitta o ad un suo errore il genitore possa dirgli qualcosa pubblicamente, è più probabile che quel bambino eviti di mettersi in gioco e di agire. E come ho detto in precedenza l’azione è l’energia che muove il motore dell’autostima.
Tags: #Autostima #Linguaggio
Veronica Remordina è Fondatrice di ECS Educational Coaching School, la scuola che con il suo Master in Parent Coaching ha già fornito strumenti pratici e concreti a centinaia di educatori, pedagogisti, psicologi ed esperti familiari.
È creatrice del primo protocollo di Parent Coaching in Italia.
Scrive per la nota rivista Coach Mag - il Magazine del Coaching e della Formazione.
Per il suo lavoro di divulgazione anni fa fu chiamata a parlare alla conferenza internazionale del TedX. E' proprietaria dei marchi registrati e dei siti originali www.parentcoaching.it e www.educationalcoaching.it
Tiene corsi on line e in tutta Italia.
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