a cura di: Veronica Remordina
06/11/2017
L’arrivo di un fratellino è un evento estremamente
delicato che interessa gli equilibri di tutta la famiglia. I genitori che ci
sono passati sanno quanto l’arrivo del secondo figlio, può destabilizzare le
routine e le abitudini instaurate in precedenza nel sistema familiare. Se il cambiamento è importante per i genitori
e per tutti i membri della famiglia, lo è in misura maggiore per il primogenito.
Tanto più le età dei due fratellini sono ravvicinate, quanto più per il
primogenito questa nascita può rappresentare motivo di disagio. Infatti, un
bambino nella primissima infanzia, con età compresa tra uno e tre anni, si
trova in un periodo in cui i suoi bisogni
fondamentali sono fortemente legati alla sua figura di attaccamento, che per natura
e per ovvie ragioni relative alla nutrizione è la mamma (ad eccezione di quelle situazioni in cui il caregiver
principale sia rappresentato da qualcun altro).
Tra i suoi bisogni fondamentali
ci sono quello di contatto, di amore e di relazione. Questi bisogni vengono soddisfatti all’interno del legame d’attaccamento instaurato per lo
più nella relazione con la madre. Quando arriva il secondogenito, la mamma, per
ovvie ragioni, non è più presente al 100% per il suo primo figlio, che di punto
in bianco dall’essere al centro focale dell’attenzione di mamma e papà si sente
messo in secondo piano. La maggior parte
dei genitori che vivono con criticità i comportamenti del primogenito
raccontano episodi di: aggressività nei confronti del fratellino, tentativi di
separazione del fratellino dalla mamma e/o lievi regressioni (pipì addosso,
linguaggio, risvegli notturni, ricerca di maggiore contatto di giorno e di
notte, diminuzione dell’appetito, situazioni di rabbia e di capricci più
frequenti).
Come comportarsi quando il primo
figlio manifesta regressioni o gelosia nei confronti del fratellino o della
mamma?
Voglio sfatare il mito, purtroppo
ancora molto diffuso, che “sia meglio abituare il primo figlio al distacco”: infatti
allontanarlo, dargli meno affetto e meno coccole rischia di peggiorare ancora
di più il quadro generale.
Come per tante altre situazioni,
la chiave di lettura più naturale è quella che aggiunge amore ed empatia alla relazione. Ecco di seguito i miei
suggerimenti.
Mettiti nei panni del tuo primo bambino: con la nascita, tutto d’un
tratto l’ideale del fratellino che gioca con lui e gli fa compagnia, diventa in
realtà una persona in carne ed ossa che lo priva dell’amore della sua mamma e
del suo papà, è importante che tu abbia sempre ben chiaro questo aspetto per
immedesimarti nel suo vivere quotidiano.
Manifesta la tua comprensione sia a livello verbale sia a livello
corporeo: ad esempio quando sta male digli che capisci come si sente e
abbraccialo.
Accetta i suoi sfoghi: se piange, se è emotivamente destabilizzato
o se fa i capricci, comprendilo e accettalo così com’è, perché nella sua testa
il motivo per stare male esiste ed è concreto (se aggredisce il fratellino,
accettarlo significa essere consapevoli che sta vivendo un disagio e che lo manifesta
nella maniera errata, in quell’occasione accetta il suo disagio e al contempo
spiegagli che ha fatto qualcosa di sbagliato).
Evita del tutto i castighi, le punizioni e le urla anche nel caso
in cui il primogenito sia aggressivo nei confronti del fratellino. Questo perché
l’umiliazione aumenta esponenzialmente la rabbia e il rancore covati nel
profondo dell’animo, e la rabbia può esplodere ancora più forte in altre
occasioni. Spiegagli con calma perché ha sbagliato, e renditi disponibile la volta
successiva ad ascoltarlo se ha bisogno di qualcosa.
Sii presente per quanto ti sia possibile nei suoi momenti di maggior bisogno. Ciò significa individuare quei momenti in cui è necessario esserci più di altri. E’ ovvio che non puoi essere presente 24H su 24H per entrambi i tuoi bambini, ciò che ti suggerisco è di osservare quali sono i momenti in cui il tuo primo figlio manifesta più necessità, e di nutrire quei momenti con una relazione esclusiva a lui dedicata, ciò può significare anche solo giocare al suo gioco prediletto, parlare con lui, addormentarvi assieme, preparare assieme il suo pasto preferito.
Veronica Remordina - Parent Coach
Veronica Remordina è Fondatrice di ECS Educational Coaching School, la scuola che con il suo Master in Parent Coaching ha già fornito strumenti pratici e concreti a centinaia di educatori, pedagogisti, psicologi ed esperti familiari.
È creatrice del primo protocollo di Parent Coaching in Italia.
Scrive per la nota rivista Coach Mag - il Magazine del Coaching e della Formazione.
Per il suo lavoro di divulgazione anni fa fu chiamata a parlare alla conferenza internazionale del TedX. E' proprietaria dei marchi registrati e dei siti originali www.parentcoaching.it e www.educationalcoaching.it
Tiene corsi on line e in tutta Italia.
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