a cura di: Veronica Remordina
14/08/2017
Secondo Charles Darwin la natura attua, attraverso l’ereditarietà, una selezione di ciò che è più utile alla sopravvivenza per le specie viventi. Piano piano ciò che è inutile si trasforma, si evolve o viene lasciato indietro come un’orma che sparisce nella sabbia.
Tutti i genitori hanno a che fare con la rabbia dei propri figli, perché la rabbia è un’emozione comune a tutti gli uomini. Conoscendo la teoria di Charles Darwin viene da chiedersi perché questa emozione così negativa, che trasforma i figli fino a quasi non riconoscerli, e che fa perdere la pazienza di milioni e milioni di genitori in tutto il mondo, perché è ancora fra noi? Perché non si è estinta come i dinosauri? Perché non si è ridotta come la coda nell’uomo? La risposta si trova nella natura della rabbia. Se fino ad ora hai pensato che la rabbia fosse negativa, ti svelo una cosa: la rabbia è positiva! Hai compreso bene, la rabbia è positiva, utile e motivante. E’ un po’ come quando, secoli e secoli fa, un uomo andava a caccia e il suo bottino era l’unico cibo con cui poteva sfamare sé stesso e la sua famiglia, se arrivava qualcun altro e rubava il suo sostentamento, ciò che gli dava la motivazione e l’energia per andare a riprenderselo, era proprio l’emozione della rabbia. Pensa a tutti coloro che hanno perseguito un obiettivo e hanno fallito, la rabbia è l’emozione che li ha caricati e motivati all’azione per ricominciare e perseverare.
La rabbia esiste da prima delle caverne, ed è rimasta fino ai giorni nostri. Addirittura fa la sua prima comparsa prestissimo nell’essere umano: a soli 12 mesi di età. Se la natura ha voluto tramandare questa emozione nei secoli dei secoli un motivo c’è. Pensala nei termini di un campanello d’allarme, che si attiva quando percepisci che qualcosa non va, e che mette in allerta tutto il tuo organismo. O vedila come la spinta che da la forza per agire e porta alla risoluzione delle situazioni difficoltose e al superamento degli ostacoli. La rabbia in sé è un’emozione che motiva, che spinge all’azione e che aiuta l’essere umano. Se la rabbia non viene riconosciuta, ben gestita e trasformata allora in quel caso esplode e trasporta l’individuo verso l’aggressività. L’aggressività sì che è pericolosa, perché nel contesto sociale in cui siamo immersi, un bambino aggressivo è destinato all’isolamento, alla rottura dei rapporti di amicizia e alla rovinosa lacerazione delle relazioni famigliari.
Per questo motivo è importante aiutare i bambini a riconoscere in primo luogo la rabbia quando si presenta, e in secondo luogo a trasformare quella forte energia in qualcosa di utile in modo da convogliare l’attenzione su uno scopo positivo, come d’altronde la natura ha previsto.
Tags: #Emozioni #Rabbia #Aggressività
Veronica Remordina è Fondatrice di ECS Educational Coaching School, la scuola che con il suo Master in Parent Coaching ha già fornito strumenti pratici e concreti a centinaia di educatori, pedagogisti, psicologi ed esperti familiari.
È creatrice del primo protocollo di Parent Coaching in Italia.
Scrive per la nota rivista Coach Mag - il Magazine del Coaching e della Formazione.
Per il suo lavoro di divulgazione anni fa fu chiamata a parlare alla conferenza internazionale del TedX. E' proprietaria dei marchi registrati e dei siti originali www.parentcoaching.it e www.educationalcoaching.it
Tiene corsi on line e in tutta Italia.
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